Innovazione digitale nel pubblico e nel privato: il Servizio Civile è un passaporto per il lavoro

230517 Cittadinanza Digitale Webinar

 

BERGAMO, 17 maggio 2023 – Il 10% delle famiglie italiane non è connessa ad Internet. Il 35% di esse non ha né un pc né un tablet. Tra gli over 65, il 67,4% non sa usare la ‘Rete’. L’8% degli studenti italiani (il 23% se si considerano quelli portatori di disabilità) è rimasto escluso dalle attività didattiche durante la pandemia. Inoltre, il 60% degli Italiani non conosce l’esistenza di servizi online (o li trova di difficile utilizzo), il 48% dei cittadini non utilizza il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e addirittura l’80% non conosce la figura del Difensore civico per il digitale. Insomma, l’Italia è un Paese ad elevato tasso di “barriere architettoniche digitali”. E non è affatto un caso se il nostro Paese si colloca al 18° posto tra i 27 Paesi dell’Unione europea, su questo fronte.

Sono alcuni dati, piuttosto preoccupanti, presentati da Stefano Pabellini, Vicepresidente dell’Associazione Cittadinanza digitale OdV, nel corso del webinar organizzato da Associazione Mosaico sugli sbocchi occupazionali e di cittadinanza attiva, offerti dal Servizio civile digitale. Oltre a Pabellini, al partecipatissimo incontro (poco meno di cento gli iscritti) nella veste di relatori sono intervenuti: Manuel Consonni, Psicologo del lavoro al CE.SVI.P. Lombardia, Giovanni Bonati, Manager di società di innovazione nella Pubblica amministrazione, Onelia Rivolta, in rappresentanza di ANCI Servizio Civile, e Silvia Losco, dirigente del dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale. In apertura dei lavori, è intervenuta Laura Massoli, Direttrice Ufficio per il Servizio civile universale, che ha ricordato come il Servizio civile digitale sia sostenuto dal PNRR: “C’è l’interesse degli Enti e dei ragazzi, e questo emerge dai dati delle selezioni degli Enti lombardi. Importanti le potenzialità del Servizio Civile digitale anche ai fini dei ritorni occupazionali e nell’ottica di una crescita civica dei giovani”.

“Questo incontro ci è stato chiesto dagli stessi operatori volontari in servizio”, ha spiegato il presidente di Associazione Mosaico, Claudio Di Blasi, che ha ricordato come Associazione Mosaico operi “in un territorio, la Lombardia, e in particolare la Bergamasca, dove il tasso di disoccupazione è tra il 2 e il 3%, cioè tra i più bassi d’Italia. Uno scenario assai diverso da quello in cui i giovani non trovano lavoro o vengono sottopagati”. Gli ospiti del webinair hanno poi trattato il rapporto, tra Servizio civile digitale e mondo del lavoro, da diverse angolazioni. Consonni ha espresso il punto di vista della Formazione e delle politiche attive del lavoro, evidenziando come “le persone con meno competenze digitali fatichino più nel ricollocarsi”. Nell’ambito del settore privato, che opera nel sostegno della digitalizzazione della Pubblica amministrazione, Bonati ha ricordato la “fame” di lavoratori da parte del settore dell’innovazione digitale, invitando i ragazzi “ad essere esigenti”. “Chi svolge il Servizio civile digitale – ha sottolineato - ha una vera fortuna, perché vive un rapporto diretto con i cittadini e fa un’esperienza molto importante per la carriera lavorativa”.

Nel fare il punto sulla Transizione digitale nelle Amministrazioni dei Comuni, Rivolta (ANCI Servizio Civile) ha sottolineato il bisogno di personale giovane, soprattutto in vista della riapertura delle assunzioni; ed ha invitato i ragazzi “ad approfittare della formazione offerta dal Servizio civile nei Comuni per poi presentarsi ai concorsi”. Oltre a mettere in evidenza le attuali lacune italiane nell’ambito del Digitale, Pabellini ha però condiviso parole di speranza nell’intervento conclusivo: “Il PNRR mette a disposizione oltre 2 miliardi di euro per realizzare la Transizione digitale. Il che significa che l’Italia potrebbe innalzare, dall’attuale 22% al 70% circa la quota della popolazione digitalmente abile”. Una sfida senza dubbio impegnativa, ma che l’Italia non si può permettere di snobbare. E in questo contesto, il Servizio Civile Digitale – avviato in via sperimentale nel 2022 - si configura come uno strumento fondamentale a favore dei più giovani e di tutta la comunità.

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