“E questa sarebbe una buona notizia?” direte voi.
Per Associazione Mosaico lo è, perché Giada, la volontaria, si è dimessa in quanto contestualmente assunta dalla cooperativa presso cui stava svolgendo il suo anno di servizio civile.
Ma lasciamo la parola a Giada Paris:
La mia esperienza con Mosaico è iniziata nel 2016. Dopo essermi laureata in Scienze dell'educazione sapevo di avere molti strumenti teorici ma poco pratici, soprattutto nell'ambito del lavoro all'interno di una comunità residenziale per soggetti ad alta protezione.
Mi sono detta: "sarebbe bello poter fare un'esperienza all'interno di una comunità residenziale": guardo il sito di Mosaico, invio la candidatura per il progetto di leva civica "vivere in autonomia".
Purtroppo non sono tra i selezionati, ma qualche giorno dopo mi chiama Manuel da Associazione Mosaico: ci sarebbe una posizione aperta e urgente di leva civica sul nido di Palosco, gestito dalla Cooperativa Namastè.
Non sono molto convinta, non è l'ambito in cui io voglio formarmi! Poi, con tutta l'umiltà dei miei 23anni accetto anche se Palosco è a 40minuti da casa. E meno male...
Questa esperienza mi ha permesso di conoscere educatori che mi hanno raccontato il loro percorso e di respirare un po' l'aria di Namastè. In questi mesi ho imparato molto e, in modo particolare, ho acquisito una prima consapevolezza: il lavoro dell'educatore è un lavoro speciale rispetto agli altri, fatto di relazioni e emozioni che nascono e restano nell'altro, piccole o grandi che siano.
Ormai siamo all’inizio dell’estate del 2016, provo a partecipare al bando di servizio civile nazionale e scelgo ancora una sede della Cooperativa Namastè: stavolta ce la faccio e a luglio comincio finalmente a sperimentare ciò che sarà il mio lavoro: operare in una comunità per disabili.
E oggi sono sempre più convinta che è ciò che voglio fare per tutta la vita.
Sì, perché la comunità è bella. Sia per chi ci vive sia per chi lavora. Si respira e si assapora l'aria di casa, la comodità, il cuore pieno (non è uno scherzo, lo senti davvero), con tutte le difficoltà che esistono. In questi mesi ho ricevuto tanto e credo di aver lasciato tanto a chi ho incontrato.
Ho sempre rispettato i miei turni, anche quando cadevano in giornate festive, e ciò che mi veniva chiesto. Ho sempre svolto bene ciò che mi veniva assegnato, dando fiducia a chi lavorava con me.
Pochi giorni fa è successa una cosa inaspettata: la cooperativa mi ha chiesto se ero disposta a cominciare un nuovo percorso: da dipendente, come educatrice a tempo pieno, in un appartamento ad alta protezione che sta per aprire.
Non si può spiegare cosa ho provato in quel momento, un senso di gratificazione così grande da ripagare tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Un nuovo appartamento, si parte da 0. Chi lavora, entrerà con chi abiterà la casa. Si tratterà di nascere. È una cosa grande ….e per un educatore di comunità credo sia la cosa più bella.
Allora ringrazio Mosaico perché mi ha dato la possibilità di potermi sperimentare, di mettermi in gioco e di formarmi. Ringrazio la cooperativa perché ha deciso di investire su figure giovani per i suoi progetti. Ringrazio anche me stessa, perché per raggiungere un obbiettivo bisogna non solo sperare, ma crederci!
Giada Paris