C’è chi dice che la primavera sia rinascita e chi, come T. S. Eliot, considera aprile il più crudele dei mesi. Io, come lui, non ho mai amato l’arrivo di questa stagione che per qualche motivo è sempre stata mentalmente e fisicamente turbolenta.
Nel 2022, però, qualcosa è cambiato e nella primavera ho trovato un angolo di pace e un’opportunità. Il pomeriggio del 25 maggio ho iniziato a prestare Servizio Civile presso il Comune del mio paese, Sarnico, e in modo particolare presso la Biblioteca Comunale che per me è sempre stata molto più che una Biblioteca, luogo che mi ha cullata fin da piccola, che mi ha aiutata ad immaginare e a crescere.
In questa stessa Biblioteca avevo già fatto un’esperienza precedente di tirocinio universitario, per circa un mese, ma ora era tutto diverso, ora si trattava di un anno intero con il profumo dei libri e la possibilità di fare quello che più desidero al mondo: diffondere cultura, arte e parole.
Il primo giorno avevo la pelle d’oca. Sarà che il vuoto sociale del Covid aveva cambiato il mio approccio al mondo esterno, ma quando ho visto entrare i primi utenti, e ho potuto aiutarli, parlare con loro, consigliare loro dei libri, mi sono emozionata, mi sono sentita piena.
Da allora è stato tutto un crescendo: eventi estivi da gestire in collaborazione con il Teatro e la Pinacoteca del paese, Cineforum, eventi di lettura in biblioteca per i bambini più piccoli, progetti per espandere il servizio all’esterno votandosi ad un aiuto maggiore per la comunità e alla possibilità che la Biblioteca non sia solo un servizio di scambio, ma un servizio di sostegno, aiuto e scoperta.
Tutto quello che avevo sempre desiderato fare era ora parte di me. Potevo fare la mia parte.
Sicuramente l’organizzazione di eventi in collaborazione con altre arti che non fossero solo la letteratura - cinema, pittura, teatro - è ciò che più ho amato e amo fare, proprio perché vivo un’ambizione d’unione culturale che abbia un impatto sociale e anche psicologico per la comunità.
Ma ogni giorno per me è sempre stata ed è un’esperienza nuova di crescita e di realizzazione: anche solo il normale contatto con le utenze, il poter aprire loro le porte, accoglierle, indirizzarle mi ricorda la mia fortuna e di quanto anche piccolissime cose possano cambiare almeno un pezzetto del brutto che si ha intorno, dare speranza e far trovare una luce.
Per me la Biblioteca è anche e soprattutto l’opportunità di condividere questa luce.
Questa esperienza mi ha aiutata a superare tante mie piccole timidezze e limiti, mi ha aiutata ad avere sempre il coraggio di far sentire la mia voce e la voce di quello in cui credo, mi ha aiutata ad avere organizzazione, e mi ha indubbiamente migliorata a livello umano.
Mi ha inoltre aiutata a saper sempre trovare una soluzione alle problematiche impreviste e difficili. Un aneddoto divertente è stato quando, durante la seconda serata estiva dei nostri eventi di Cineforum - serate di cinema all’aperto - il proiettore si è schiacciato e ha quasi preso il volo per via del vento. La situazione è stata esilarante, ma ovviamente noi ci siamo subito preoccupati per la delusione che le persone presenti, anche abbastanza numerose, avrebbero potuto provare. Alla fine non ci siamo dati per vinti, con massima onestà abbiamo spiegato che avremmo dovuto sistemare il tutto diversamente e che ci sarebbe voluto del tempo, ma nessuno si è mosso, anzi, il paese ci ha aiutati a ovviare il problema, si è reso disponibile e ci ha persino ringraziati per l’opportunità data loro di poter vivere il cinema in modo diverso e interessante, anche per chi non fosse mai stato un vero e proprio cinefilo.
Quest’esperienza mi ha ricordata una cosa che spesso sfugge nelle giornate e nella routine quotidiana: la magia di trasmettere.
Cercherò di proseguire nello stesso ambito anche quando il mio periodo di servizio sarà finito, considerando che è sempre stato il mio obiettivo, ma senza dubbio è un’esperienza che per quanto mi riguarda - soprattutto presso l’ente per cui lavoro - vale sicuramente la pena intraprendere e che consiglierei.
Anche a livello pratico, credo che le ore di formazione obbligatoria parallele al servizio siano un grande aiuto per la preparazione di concorsi futuri, e in generale un utile trampolino di lancio che possa aiutare ad avere più sbocchi lavorativi e più possibilità di trovare lavoro, avendo comunque già un anno di guadagno e indipendenza economica personale, quindi maggiori opportunità.
Miriam Tagli, Operatrice Volontaria in servizio presso la biblioteca del Comune di Sarnico (BG). Progetto: I libri Servono a capire e a capirsi: Servizio Civile nelle biblioteche della bergamasca