Ho iniziato il Servizio Civile a maggio. Impegnato nel progetto “I libri servono a capire e a capirsi”, mi divido tra la biblioteca comunale e il Municipio del mio Comune di residenza. La ripartizione è abbastanza netta: al mattino lavoro in Municipio, più precisamente nell’Ufficio anagrafe, mentre nel pomeriggio affianco il bibliotecario.
Ciò mi permette di conoscere due ambienti di lavoro diversi. Entrambi non mi erano del tutto nuovi. In Municipio avevo svolto l’Alternanza Scuola Lavoro quattro anni fa e in biblioteca avevo lavorato come volontario due anni fa, durante l’estate.
Ho scelto il Servizio Civile per due motivi. Da tempo desideravo un impiego salariato da affiancare allo studio universitario e desideravo altresì servire il mio Paese e la mia comunità. Pertanto, quando sono venuto a conoscenza di questa opportunità, l’ho colta al volo.
Giunto quasi a metà del mio percorso, posso dichiararmi soddisfatto della mia scelta. I colleghi sono amichevoli, sempre disponibili a insegnarmi nuove mansioni e sempre attenti alle mie necessità. Il lavoro non è mai troppo pesante. Gli orari concordati sono rispettati da entrambe le parti. Ora ho la soddisfazione di poter disporre di denaro da me guadagnato. Personalmente preferisco il lavoro in biblioteca, in quanto più rilassante.
Il mio obiettivo nel futuro, una volta finita questa esperienza, è proseguire gli studi fino alla laurea. Dopodiché, come suggeritomi dalla mia famiglia e dai miei colleghi, a loro volta soddisfatti del mio operato, tenterò i concorsi pubblici per ottenere un posto nella Pubblica Amministrazione.
dovessi scegliere un oggetto che rappresenti il mio percorso, esso sarebbe il coltellino svizzero, perché è in grado di assumere su di sé molte funzioni diverse.
Per concludere, consiglio il Servizio Civile ai miei coetanei, in particolare a coloro che non studiano né lavorano e desiderano guadagnare soldi, rendersi utili e chiarirsi le idee.