Sono Michela Locatelli e presto servizio presso la Biblioteca comunale di Sotto il Monte Giovanni XXIII, Ente a cui ho inviato la mia domanda nel mese di gennaio, dopo che ho visto l’avviso nella bacheca comunale di un paese vicino a quello in cui risiedo e ho sentito la testimonianza di un’amica che l’anno prima aveva fatto a sua volta la richiesta, senza però venire scelta. Ho deciso di iniziare questa esperienza perché è in linea con il mio percorso di studi e perché desideravo fare una prima esperienza in questo ambito, a contatto con i libri e con le persone, in modo da mettermi in gioco, una volta finiti gli studi, e per conoscermi.
A ripensarci ora, la prima immagine che mi torna alla mente legata al servizio sono le file di scaffali della biblioteca, tutti i libri che sembravano essere lì per venire sfogliati, sistemati, consigliati, e anche letti. In una sola parola: accoglienza, fin da subito. E infatti la mia esperienza in un gesto, sarebbe una mano tesa, o un abbraccio, ma anche il primo passo che significa iniziare a camminare, ad andare per il mondo.
Il primo giorno che sono entrata in servizio mi sono impegnata per imparare il funzionamento del sistema Clavis, indispensabile per lavorare nelle biblioteche della rete Bergamasca. All’inizio mi sembrava complicato, ma giorno dopo giorno ho preso dimestichezza e ora è qualcosa di abituale. Nonostante utilizzi tanto Clavis, non ho una giornata tipo perché in ognuna svolgo diverse mansioni, non sempre tutte insieme, non sempre le stesse: perlopiù, inter-prestito; post e grafiche per la pagina Facebook in cui promuovo eventi, consiglio libri, comunico avvisi; servizio di reference, catalogazione di nuovi esemplari. Per tutta l’estate mi sono anche occupata di fare letture per i bambini del mini-cre, sia nella fascia d’età dell’asilo che del nido, e di sistemare tutti gli scaffali della biblioteca, riordinando i volumi e creando nuove targhette.
Mi piace tanto consigliare libri, sia tramite i post di Facebook che mentre le persone stanno scegliendo quale portare con loro a casa, perché l’idea che uno di questi possa essere letto, apprezzato, anche amato, che possa aiutare qualcuno, aiutarlo a distrarsi, tenergli compagnia, dargli nuovi spunti e nuove consapevolezze, che sia la chiave per capirsi un po’ di più o per capire il mondo, mi riempie di gioia. Sono convinta che i libri portino valore alle vite delle persone, e per questo vorrei che sempre più persone li leggessero. A dirla tutta, però, tutte le attività che ho elencato nel paragrafo prima mi sono piaciute e mi piacciono. Amo stare a contatto con i libri, conoscere nuovi titoli, autori e autrici, case editrici, e ho trovato un ambiente (la biblioteca) e una persona (la mia Olp) che mi consentono di arricchire il mio bagaglio di conoscenze e di arricchirmi io stessa. Ho scoperto di essere una persona molto più estroversa e creativa di quel che pensavo, e in più per la prima volta ho sentito di essere in grado di risolvere situazioni, avere buone idee e portare a termine più compiti insieme, organizzandomi al meglio. Inoltre, ho scoperto che mi piacciono molto anche i libri per l’infanzia, un settore che non avevo mai considerato prima, e anche che me la so cavare a fare letture per i bambini, facendoli divertire e trascorrendo del tempo con loro.
Ma la biblioteca, per me, è anche un posto dove mi diverto. Ho costruito una bella relazione con la mia olp: parliamo, ci confrontiamo, condividiamo pezzi delle nostre vite e una passione grande come quella che entrambe abbiamo per i libri. Tanto che, una volta, mentre stavamo guardando insieme dei libri nuovi appena arrivati, tutte entusiaste, abbiamo calcolato a malapena il ragazzo che si occupa dell’inter-prestito. Lì sul momento quasi neanche ci eravamo accorte della sua presenza, tanto eravamo concentrate e contente di sfogliare tutti quei libri nuovi, e poi ce ne siamo rese conto e abbiamo riso.
Posso dire, quindi, che il Servizio Civile sta a dir poco superando le mie aspettative, sia perché ho trovato un bellissimo ambiente, sia perché quando ho iniziato non sapevo bene che cosa aspettarmi, e mi trovavo anche in un periodo di vita un po’ complicato. In cinque parole, mi verrebbe da scrivere ricchezza, inizio, consapevolezza, valore, passione.
Per questi motivi lo consiglierei senz’altro a qualcun altro. Può aiutare a capire la propria strada, a comprendere se qualcosa davvero appassiona e fa per sé, permette di esporsi e di conoscersi.
Quindi mi verrebbe da dire alle altre persone, che siano in servizio come me o che stiano riflettendo se fare domanda, che abbiano concluso l’anno da poco o da tanto tempo, insomma a tutti, anche a me stessa: va’ incontro alle cose, a mente e cuore aperto, con o senza paura, avendoci pensato o d’impulso, ma va’ incontro alle cose.
Michela Locatelli in servizio presso la biblioteca del Comune di Sotto il Monte (BG). Progetto: Libri per sempre, progetto di Servizio Civile nelle biblioteche della bergamasca